Dopo la pausa natalizia tornano le pillole di psicopatologia aziendale, centrate sull’azienda come contesto socioculturale.
In particolare, già nelle scorse puntate, è emerso che se l’azienda presenta delle contraddizioni rispetto al mondo in cui le persone vivono e ai trend in atto, ciò può creare forme di patologia aziendale che a loro volta rischiano di causare difficoltà per chi abita l’azienda.
La contraddizione di cultura di cui ci occupiamo oggi è quella tra l’ideale organizzativo, su cui nasce l’azienda e che ancora ne costituisce il cuore (cioè l’idea di organizzazione come capacità di ottenere la sinergia delle persone con le macchine e con regole ben precise, ruoli, gerarchia di scopi, processi) e la realtà attuale.
Infatti, il mondo e il mercato odierno stanno generando una situazione altamente complessa, imprevedibile e incerta che sottolinea la necessità di flessibilità e antifragilità. Oggi tutti dobbiamo preparaci a navigare in un mare sconosciuto in cui è difficile prevedere e pianificare.
Eppure, le aziende sono ancora ferme al ieri e con le loro gerarchie, regole fisse, ruoli definiti, stentano a soddisfare le richieste di un ambiente che premia l'innovazione e l'adattabilità.
Si tratta di un problema complicato, che l’azienda è oggi chiamata ad affrontare per poter prosperare nell’incertezza. Per superare questa discrepanza è fondamentale dotarsi di modelli organizzativi che integrino - con metodo e scientificità - un minimo di punti di riferimento stabili e il massimo possibile di flessibilità, appartenenza, motivazione e identificazione con l’azienda.